da skytg24.it
Il dispositivo sarà individuato dal ministero dei Trasporti
Per evitare casi in cui i bimbi vengano dimenticati dentro l’abitacolo, la proposta prevede, in generale, un dispositivo obbligatorio dotato di un segnale luminoso e uno acustico che avviseranno i genitori della presenza del bambino in auto, anche quando si spegne la macchina. Stando al testo della proposta, le caratteristiche tecniche del dispositivo verranno poi individuate dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che dovrà emanare un decreto entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Negli ultimi dieci anni, i casi di questo genere in Italia sono stati otto. L’ultimo nel maggio 2018 a Pisa: una bambina di un anno è morta dopo essere stata lasciata chiusa in macchina in un parcheggio.
“Dal primo gennaio 2019”
Il testo della proposta, che consta di un solo articolo e due commi, recita: “A partire dal primo gennaio 2019, tutti i sistemi di ritenuta per bambini previsti dal comma 1 dell’articolo 172 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, devono essere dotati di un dispositivo acustico e luminoso atto a rilevare la presenza di un bambino nell’abitacolo”.
Incentivi per l’acquisto
Il ministro Toninelli, che già si era espresso negli scorsi mesi sull’argomento, ha assicurato l’impegno del governo nel fornire incentivi congrui per l’acquisto dei sensori “salva bebè”. In queste settimane e nei prossimi mesi il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti lavorerà in stretta collaborazione con il ministero dell’Economia per trovare le adeguate coperture finanziarie, probabilmente già in legge di Bilancio.
La prima firmataria: Giorgia Meloni
La proposta, presentata il 22 maggio, è stata firmata per prima da Giorgia Meloni. “Sono veramente contenta. È un grande onore per me dare il nome a una legge che salverà i bambini da un fenomeno, quello della distrazione genitoriale, che purtroppo colpisce tutte le società”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia che, insieme ad alcuni deputati del suo partito, ha festeggiato in piazza Montecitorio il primo via libera alla legge.